A maggio si celebra l’affetto materno, sentimento unico e travolgente, un sesto senso legato a doppio filo con chi ha la fortuna di goderne.
La festa della mamma arriva durante il mese dell’anno più fiorito, profumato e mite… perfetto per omaggiarla.
Oggi Ammìa ne esalta il valore profondo e la grandezza attraverso il suo dialetto e una delle espressioni siciliane più diffuse, ampie di significato e libere…proprio come l’amore di una madre per i propri figli: Bedda Matri !
L'origine di questa espressione dialettale affonda le radici nella figura materna per antonomasia…la Madonna. Letteralmente “madre bella” non possiede una traduzione unica ed esclusiva perchè il suo utilizzo è molto vario.
Indica infatti meraviglia, stupore e incanto ma può rappresentare anche uno scongiuro e un’esclamazione causata da uno spavento. È un’espressione molto utilizzata nel linguaggio siciliano e specialmente proprio dalle mamme, quando vorrebbero invocare un briciolo di pazienza in più in un momento di stanchezza.
Se vi capita dunque di sentirlo esclamare provate a coglierne la sfumatura, per dargli la giusta interpretazione.
Uno dei padri del movimento letterario Verista, il siciliano Giovanni Verga, ha riportato questa versatile esclamazione all’interno di uno dei suoi capolavori più noti... Mastro Don Gesualdo.
La sua opera più completa datata 1889 e appartenente al Ciclo dei Vinti, utilizza “Bedda matri” per rafforzare un dialogo in cui traspare il difficile legame del protagonista e sua moglie, sfogandosi con il canonico.
Ecco un breve scambio di battute tra personaggi.
MDG: “Ah Bedda Matri santissima! Ma mettetevi un poco nei panni miei, don canonico mio, ah?”
C. “Scrusciu u vostru matrimoniu don Gesualdu! scrusciu fa scrusciu fa! Bedda Matri fa scrusciu!”.
“Scrusciu” vuol dire rumore ed è qui utilizzato come metafora per spiegare come il matrimonio del protagonista provocasse malelingue e pettegolezzi nel paese. Più che di sorpresa qui Bedda matri ha il tono di una forte preoccupazione.
A proposito di senso materno e dialetto siciliano, non possiamo fare a meno di pensare alla nostra Trinacria così accogliente, fertile e affettuosa proprio come una madre sa fare. Solare e generosa, protettiva e premurosa antepone il bene dell’altro al suo, donando senza pretese le sue preziose energie.
La maternità è anche un’attitudine, un modo d’essere. Quante donne non ancora mamme trasmettono comunque protezione e sensibilità proprio come farebbe una madre? La madre è casa, un affetto da trasmettere e donare anche in altre formule e modalità che non sempre sublima nei propri figli, ma che porta ugualmente quel sapore e quel calore.
La madre però, non dimentichiamolo, è anche e soprattutto una donna meritevole come tutti di godere del suo tempo libero, oltre che dell’amore dei figli e della famiglia. Nelle sue giornate dense di impegni e pensieri non si separa mai da un accessorio come la borsa.
Ma quante cose contiene la bag di una mamma? Al suo interno c’è sempre l’oggetto giusto nei momenti di emergenza, il piano b per ogni imprevisto.
Il mondo della letteratura, dell’arte, della cultura ha sempre celebrato la forza del sentimento materno, immortalandolo nelle proprie rappresentazioni.
Abbiamo scelto quattro artiste che hanno rappresentato la maternità attraverso la pittura, ognuno a suo modo in luoghi e periodi storici differenti.
Artemisia Gentileschi che nel 1600, nel pieno del Barocco italiano, espresse con solennità l’amore nella Madonna col bambino, dove il sentimento è espresso dagli occhi chiusi di Maria per accogliere la carezza del proprio piccolo.
Mary Cassat, pittrice statunitense che alla fine del 1800 ha raccontato la tenerezza di un momento intimo tra mamma e figlia, attraverso linee morbide e colori tenui.
Frida Kahlo che in Messico nella prima metà del 1900 espresse tutta la potenza di madre natura, in una maternità radicale, vegetativa ma sofferta.
Infine la dolcezza sofisticata e un po' severa di Tamara de Lempicka nell’art dèco polacca del 1900, attraverso un’elegante scena di coccole tra madre e figlio, stretti in un brillante abbraccio.
All’amore materno, in qualunque forma esso si esprima, auguriamo di essere celebrato ogni giorno, che sia attraverso un quadro, una poesia, un abbraccio o magari un regalo speciale in cui identificarsi…una borsa Ammìa.
E ricordate… si pronuncia “Bedda Màci!”
Ascolta dalla Playlist Spotify Ammìa “Filastrocca a lu bamminu” di Rosa Balistreri